giovedì 7 novembre 2024

Batman (vol. 3) n. 154: rivelazioni sul fratello di Bruce!

Il numero scorso di Batman, ora nell'arco finale della gestione di Chip Zdarsky e Jorge Jiménez, si è concluso con un doppio cliffhanger intrigante. Il sindaco di Gotham, Nakano, è stato colpito a morte da un misterioso assassino, mentre Bruce ha scoperto di poter avere un fratello perduto da tempo (sì, ancora un altro). In Batman (vol. 3) n. 154 di questa settimana, il mistero si infittisce quando un elemento sembra avvalorare la possibilità di un fratello segreto dei Wayne e l’identità dell'assassino di Nakano viene apparentemente svelata. La storia riprende subito dopo l’omicidio. Harvey Bullock indaga quando Batman e Jim Gordon arrivano per condurre le proprie analisi. 

L'assistente di Nakano propone alcuni sospettati: in cima alla lista c’è il riformato Edward Nygma, ma anche il commissario Vandal Savage e il misterioso Leonid Kull. Batman interrompe una cena tra Nygma e Kull e conferma un sospetto: quest’ultimo è il nuovo leader della Corte dei Gufi, cosa che Kull non smentisce affatto. Più tardi, Bruce incontra qualcuno per discutere le affermazioni del presunto fratello, qui chiamato William Pureford. La sceneggiatura di Zdarsky non trascura il fatto che si tratti di una trama già vista altrove, con Bruce che ironizza: "Il mio ‘fratello perduto’. Ho già avuto gente che affermava di essere un erede segreto dei Wayne" (è successo diverse volte).

Infatti, Lincoln March, nella trama originale della Corte dei Gufi del 2012, dichiarò di essere Thomas Wayne Jr., un’affermazione mai del tutto risolta. Questo commento di Bruce sembra suggerire che consideri March un impostore, anche se va detto che la Corte dei Gufi faceva parte della continuity del New 52, e i legami con l'attuale era DC sono… flessibili. Pureford, tuttavia, ha un forte supporto legale e si scopre che sua madre Tara, un’infermiera del Gotham General, conosceva il padre di Bruce, come conferma Leslie Thompkins. A quanto pare, Thomas e Martha Wayne attraversarono un momento difficile anni fa e qualcosa di breve avvenne tra il padre di Bruce e l'infermiera. 

Thomas lo confessò poi a Martha e i due superarono la crisi. Thompkins, amica dei Wayne, sapeva tutto, ma crede comunque che le affermazioni di Pureford siano false, poiché è sicura che i Wayne non avrebbero mai abbandonato un figlio. Tuttavia, Bruce non riesce a scrollarsi di dosso il dubbio di avere un fratello perduto. Più tardi, Batman e Gordon si riuniscono ancora una volta. Questo albo si concentra soprattutto sul loro rapporto, mostrando come il più grande detective del mondo e l'abile investigatore privato collaborino. Proprio questo rende gli ultimi momenti del numero ancora più scioccanti (come già molti lettori si aspettavano da diversi mesi e in modo abbastanza fondato). 

Mentre esaminano nuovamente la scena dell'omicidio di Nakano, Gordon coglie Batman di sorpresa e gli punta una pistola, dicendo "Mi stavo difendendo". Batman reagisce furiosamente, colpendolo in faccia e disarmandolo. "Non volevo… Devi credermi…" sobbalza Gordon e poi i due crollano. Ecco il cliffhanger… È una situazione strana e all'inizio non è chiaro cosa accada. L’implicazione ovvia è che Gordon abbia ucciso Nakano (per autodifesa, se sta dicendo la verità). Tuttavia, entrambi sembrano comportarsi in modo leggermente fuori dal loro carattere in queste ultime pagine, e tutto avviene così rapidamente che ci si chiede se ci sia qualcosa di più in ballo. Il bello deve ancora venire.

L'albo però mette in luce anche altri aspetti di rilievo. Infatti, il più importante alleato di Batman si è appena rivoltato contro di lui,e il Cavaliere Oscuro potrebbe non avere idea del perché. Durante le indagini sull'omicidio del sindaco Christopher Nakano, il protagonista collabora con il suo vecchio amico e storico Commissario della Polizia di Gotham, James Gordon. Tuttavia, basta un solo istante perché Gordon sembri perdere il controllo, lasciando Batman di fronte alla canna di una pistola puntata nella sua direzione, un'arma che mai avrebbe pensato di vedere minacciarlo. Peggio ancora, una volta disinnescata la minaccia, è chiaro che Gordon non è del tutto padrone delle proprie azioni.

James Gordon è forse l'alleato più longevo di Batman fuori della Batcaverna, comparendo insieme a Bruce Wayne nel debutto a fumetti di questi, "The Bat-Man: The Case of the Chemical Syndicate" sulle pagine di Detective Comics n. 27 del 1939, firmato da Bill Finger e Bob Kane. Sebbene Gordon abbia sempre servito il popolo di Gotham con devozione come Commissario, ha mantenuto quasi sempre la porta del suo ufficio aperta per Batman, creando così uno dei rapporti di collaborazione più stretti nell'Universo DC. Christopher Nakano, introdotto per la prima volta nel racconto "A Gift" di Mariko Tamaki e Dan Mora su Detective Comics n. 1027 del 2020, era un agente di pattuglia.

Prestava servizio nella Polizia di Gotham, con un profondo risentimento verso i criminali in costume e gli eroi. In The Joker War, Nakano perse il suo partner in un'esplosione, scampando alla morte solo grazie all'intervento di Batman. Questo episodio alimentò ulteriormente l'odio di Nakano per figure come il Cavaliere Oscuro, sentimenti che spinsero la sua candidatura di successo a sindaco di Gotham. Negli anni successivi, Nakano ha iniziato a vedere Batman e la Bat-Family sotto una luce diversa, grazie alle molte interazioni con loro e alla collaborazione con Gordon, Harvey Bullock e Renee Montoya, con cui ha stabilito rapporti di lavoro efficaci. E' stato ucciso nel n. 153.

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