Naohiro Ogata, il direttore generale del dipartimento di Gundam della Bandai Namco Filmworks, ha di recente espresso alcune intenzioni strategiche che, a ben vedere, sollevano più di una perplessità. In un'intervista rilasciata a Mantan Web, Ogata ha affermato che l'azienda manterrà l'interesse verso gli "universi alternativi" di Gundam fino al 50° anniversario della serie, nel 2029, ma a partire da quest'autunno si concentrerà in particolare sulla linea temporale di "Universal Century" (UC), legata alla serie originale Mobile Suit Gundam. Tuttavia, la dichiarazione suona come una strategia più nostalgica che innovativa: è evidente che l'azienda sembra riluttante a sperimentare davvero al di fuori della sua formula consolidata, limitandosi ad alternare tra UC e tiri in mondi alternativi.
Infatti, si vedrà lo stesso stile in Gundam Hathaway, lasciando perciò intuire una certa esitazione nel commitarsi a una tecnologia o a un’altra. Da una parte si promette lo sviluppo dell’animazione 2D per i mecha e i personaggi umani, ma dall’altra si sfruttano le qualità del 3D per dati progetti, così risultando in una dichiarazione che sembra voler tenere aperte tutte le strade senza un vero piano di sviluppo a lungo termine. L'annuncio che Sunrise produrrà una grande opera Gundam ogni anno fino al 2029 suona come un’operazione commerciale per riempire il calendario, più che un impegno reale verso l'evoluzione creativa della serie. Certo è che a distanza di quasi mezzo secolo di attività, il franchise di Gundam continua ad interessare milioni di fan in tutto il mondo (non solo in Patria).
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