Questo mese gli sparuti lettori di Alan Ford hanno trovato in edicola una "amara" sorpresa: anziché un numero inedito, l'albo n. 664 contiene una ristampa di due numeri usciti tra il 2009 e il 2010, i nn. 478 e 492. Uno sviluppo deludente perché nel numero precedente, Max Bunker aveva annunciato per i lettori che ci sarebbe stata una sorpresa, invece si è avuta l'ennesima s##a... vabbé utilizziamo un termine accettabile, delusione. Il motivo viene spiegato da Bunker in seconda di copertina.
E' vero ciò che dice Bunker? Nei mesi scorsi sosteneva che i ritardi dell'artista erano dovuti al fatto che si stava occupando dei genitori anziani. Ora entra in scena la malattia. Più probabile che la verità sia la seconda, però. E gli altri cinque disegnatori perché non disegnano? Secondo Bunker anche loro devono occuparsi di genitori anziani e il lavoro su Alan Ford viene messo in secondo piano. Il che però suscita una domanda: quanto paga Bunker per lavorare su Alan Ford... forse non molto.
Se pagasse abbastanza, questi disegnatori si potrebbero permettere una badante per occuparsi dei loro genitori. Una badante in media ha un costo di 700-800 euro al mese (spesso in nero). Probabile quindi che una tale differenza non esorbiti da quello che in teoria i disegnatori indicati dal Bunker riescono a trarre lavorando su Alan Ford. Sempre ovviamente che sia questo il vero motivo, poiché negli ultimi anni le cose affermate dal Bunker, a partire dalla chiusura di Alan Ford, sono state balle.
C'è poi un sesto artista che sta lavorando, secondo Bunker, ad un progetto segreto per lui. Insomma, siamo alle solite. Bunker deve pagare molto poco se chi lavora per lui è costretto a mettere da parte quel peculio per fare altre cose (come gestire genitori anziani, che con la loro pensione potrebbero mantenere gli stessi disegnatori). A farne le spese sono i fan che ancora seguono la serie (all'incirca 2.000 secondo le ultime rilevazioni ufficiose) e che si lamentano di storie prive di senso logico.
La prima cosa da fare, parafrasando il titolo di questo infelice albo, sarebbe quella di smettere di comprare Alan Ford, perché è molto chiaro che ormai il fondo del barile è stato raschiato tutto. Noi abbiamo mollato qualche anno fa, vendendo l'intera collezione e guadagnandoci pure qualcosina. In fondo all'albo troviamo l'ennesima pubblicità di Petra e qui la domanda sorge spontanea: se Bunker non ha i disegnatori per mandare avanti Alan Ford, chi cazzo sta disegnando questa Petra?
Il sospetto cade su quel disegnatore da lui citato in questo albo che sta lavorando su di un progetto segreto. Ribadiamo: sempre che tutto ciò sia vero, che Petra esista come progetto in sviluppo e non si tratti di una bufala di Bunker come quella secondo cui la collana, come da lui dichiarato, avrebbe chiuso con il n. 660. O forse Petra doveva già uscire per prendere il posto di Alan Ford e qualche intoppo ha rimandato il progetto? Se si, allora quando uscirà Petra sarà la fine di Alan Ford.
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