martedì 27 agosto 2024

Stan Lee non ha creato Spider-Man: ecco com'è andata

La versione ufficiale, più che altro di propaganda, sostiene che a elaborare l'universo Marvel, come lo conosciamo oggi, sia stato Stan Lee, vero nome Stanley Lieber, lo scrittore ebreo che ha iniziato molto giovane la carriera nella casa editrice quando si chiamava Timely ed era di proprietà di Martin Goodman, un altro israelita che aveva sposato sua cugina. Ma le cose sono andate davvero così? Lee era un tipo che non amava condividere il successo con gli altri, anzi spesso li oscurava e questo era il motivo per cui gli altri non si trovavano bene a lavorare con lui. Tra questi vi era un altro fumettista ebreo, Steve Ditko, che stando alla versione ufficiale ha solo contribuito a creare Spider-Man.

Una attività creativa dal punto di vista grafico su indicazioni di Lee. A differenza di quest'ultimo che veniva da una famiglia di immigrati rumeni, i suoi erano originari dell'Ucraina (allora parte dell'Urss). Oggi che la rete permette di accedere a tante informazioni, sappiamo che quello che scrivevano in proposito Lupoi, Scatasta e soci su fanzine e poi sugli albi Marvel editi dalla Star Comics sulla origine dei supereroi era spesso inesatto. Oggi vi sono abbastanza elementi per potere affermare che a creare Spider-Man non sia stato Stan Lee ma Ditko o almeno in percentuali, si può dire che un buon 80% sia merito di Ditko e solo il 20% sia nato dalla mente di quel furbacchione arrogante di Lee. 

Come avveniva la creazione di una storia della Marvel? Lee si limitava a dare generiche indicazioni al soggetto, poi gli artisti, compreso Ditko, disegnavano e scrivevano i testi nelle tavole. Lee arrivava a lavoro finito, correggeva i dialoghi, li integrava e si prendeva tutto il merito come d'abitudine. Non proprio un bel comportamento, consumato spesso ai danni di altri ebrei come lui. Alla fine lui solo figurava come autore/creatore/scrittore e gli altri a stento si vedevano riconoscere una parte molto piccola del merito, quando avevano fatto quasi tutto loro. S. Lee sfruttava i fumettisti e non esitava a copiare le idee di altri (come fece con gli X-Men, che copiò bellamente dalla Doom Patrol della DC).

O di come ha fatto con i Fantastici Quattro (che copiò senza vergogna dagli Esploratori dell'Ignoto, sempre della DC). Per Spider-Man non è andato in modo diverso: come altre volte, si era limitato a dare indicazioni generiche. In una intervista all'Herald Tribune del 9 gennaio 1966, Lee ammetteva che autore delle storie di Spider-Man era Ditko, anche se non perdeva occasione di prenderlo in giro, poiché Lee sapeva bene di non valere molto, tuttavia era consapevole d'essere più furbo degli altri e se ne approfittava. Steve Ditko era attivo nel settore già da una decina d'anni e nel periodo in cui Spider-Man venne creato lavorava nello studio di un altro fumettista, un certo Eric Stanton.

Questo tizio disegnava storie a fumetti a sfondo erotico. Non nudi, ma scene con donne con forme in mostra. Ditko faceva gli inchiostri delle tavole di Stanton con allegre signore che si azzuffano per terra scoprendo parti intime senza mostrare troppo. Agli inizi del 1962, Lee lo contattò per un certo incarico, ovvero creare un nuovo supereroe dopo che la Marvel aveva pubblicato con successo i Fantastici Quattro e molto meno successo Hulk, entrambi di Jack Kirby, che compariva come autore dei disegni (ma anche qui in realtà era lui l'ideatore effettivo delle storie). Prima di Ditko, Lee si era rivolto a Kirby ma le bozze presentate da quest'ultimo non gli piacevano affatto.

Lo Spider-Man che Kirby gli aveva presentato era un tipo grosso con un costume parecchio simile a quello di Capitan America. Kirby si era rifatto ad un personaggio che tre anni prima aveva proposto alla Archie Comics ma che non aveva avuto successo. Fly aveva poteri simili a Spider-Man. Il nemico era Silver Spider e anche questi denotava caratteristiche ragnesche. La palla passa quindi a Ditko, che come i suoi colleghi, per realizzare Spider-Man si servì di riviste in cerca di qualcosa da copiare e si imbatte in un catalogo di carnevale del 1954. Il costume è dunque fatto, anche se a nessuno era venuto in mente di chiedere il permesso a Ben Cooper, che quel costume aveva ideato per altro.

Cooper passò subito a lavorare per la Marvel qualche mese dopo per produrre i costumi dei suoi supereroi. L'idea dei suoi lanciaragnatele fu copiata da un altro eroe di nome Spider Queen del 1941 della editrice di Fox. Forse nessuno pensava che quel personaggio avrebbe sfondato e così Spider-Man venne lanciato su una serie che stava per chiudere, Amazing Fantasy. Mal che vada, chiudiamo, avrà pensato quel furbastro di Lee, mentre se poi va bene, dirò che ho inventato tutto io come al solito. Il fatto che ognuno copiava dagli altri rendeva semplice per uno come Lee prendersi il merito dei successi. Agli altri, Ditko compreso, stava bene così. Lee gli dava lavoro ed era influente. 

Stan Lee iniziò subito a personalizzare la creazione di S. Ditko, che gli appariva troppo cupo (come era Ditko di persona). Servivano battute ed ecco che Spider-Man scherzava mentre lottava con i suoi avversari temibilissimi. Lee aggiunse le battute ai vari dialoghi per rendere simpatico Spider-Man, ma il resto è tutto farina del sacco di Ditko, che infuse in Spider-Man le sue idee sulla vita, la società e la politica. In effetti, si può dire che il modo di pensare di Peter Parker era quello di Ditko. La stessa immagine di Peter è in pratica un autoritratto di Ditko, che ebbe vari problemi a lavorare con Lee. Mentre lui cercava di far prevalere il suo animo cupo, Lee voleva un ambiente solare.

Un caso emerse quando si trattò di trovare una nuova ragazza a Peter. La Gwen Stacy che S. Ditko presentò era simile alle puttanone delle storie di Stanton, ma Lee voleva una ragazza bella ma più ingenua e così arrivò Mary Jane Watson come la conosciamo oggi. Il contrasto Lee-Ditko si acuì e dopo un paio d'anni le storie ne risentirono con gli apporti di Lee sempre più scarsi mentre Ditko mostrava tutti i suoi limiti come ideatore di dialoghi e testi in generale. Ditko voleva che gli fosse riconosciuto il merito di avere creato Spider-Man, che stava arricchendo la Marvel e parlò con Jack Kirby del problema. Ditko gli propose di lasciare insieme la Marvel per dare una lezione a Lee.

Voleva così costringerlo ad ammettere che fino a quel momento si era in gran parte appropriato dei meriti del loro lavoro. Kirby all'inizio disse di si ma poi si tirò indietro, poiché temeva di restare senza lavoro. Ditko, che aveva più attributi di lui, invece tenne il punto e mollò la Marvel. Ora Stan Lee aveva finito di sfruttarlo e di appropriarsi del suo lavoro creativo, benché fosse consapevole che come scrittore lui non valeva molto. Nel 1967 Steve Ditko passò alla DC. Qui creò il personaggio noto come Creeper ma non ebbe successo. I suoi testi erano terribili. Senza più Lee a correggere i suoi estremi, ciò che Ditko scriveva era pesante e lugubre come era la sua personalità.

Iniziò, così, il suo declino che lo accompagnò per il resto della sua vita. Per sua decisione, si isolò da tutto, non concedeva interviste e aveva pochi contatti con il mondo esterno e così visse fino alla fine nel giugno 2018, 4 mesi prima della fine dell'odiato Lee. Gli eredi di Ditko hanno dato battaglia. La Marvel ha fatto miliardi con Spider-Man e loro volevano una fetta di quel tesoro e così nel 2020 è iniziata la battaglia in tribunale. Il fratello di Steve, Patrick, ha chiesto che gli fosse riconosciuto il diritto di proprietà su Spider-Man come erede del suo unico creatore, ovvero Steve e che pertanto decideva in questa veste di revocare la licenza alla Marvel Comics grazie ad una legge del 1976. 

Agli inizi di dicembre 2023 si è venuti a sapere che sarebbe stato trovato un certo accordo ma di contenuto ignoto. Non è però difficile immaginare il contenuto. La Marvel lo avrà imbottito di soldi per comprare il suo silenzio in modo da continuare a sfruttare abusivamente Spider-Man. D'altra parte, se i fumettisti allora erano così ingenui da farsi sfruttare in modo così plateale e disponibili a farsi umiliare, non è colpa della Marvel che ne ha approfittato. In casa DC hanno fatto lo stesso con i creatori di Superman. Anche Kirby si faceva sfruttare bene sia alla DC che alla Marvel. Nel caso di Spider-Man però i veri creatori sono stati tanti. Ognuno ci ha messo del suo.

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