mercoledì 25 settembre 2024

Sukia e la battaglia di Ornella Muti per la sua immagine

L'incontro tra Ornella Muti e Sukia, fumetto erotico-horror pubblicato da Edifumetto a partire dal 1977, ha lasciato un segno indelebile nella storia del fumetto italiano, sollevando delle questioni complesse legate ai diritti di immagine e alla rappresentazione della figura femminile nei media. La vicenda rappresenta uno degli episodi più significativi del rapporto tra mondo del fumetto popolare e delle celebrità e mette in luce dinamiche tipiche dell'epoca, quando la cultura popolare si muoveva spesso ai margini della legalità. Il personaggio di Sukia Dragomic, protagonista del fumetto, è una vampira affascinante e sensuale che vive avventure cariche di erotismo e atmosfere gotiche.

La trama del fumetto si sviluppa su un filo conduttore che mescola horror e sesso, proponendo ai fan uno stile narrativo audace fuori dagli schemi. Sin dal n. 1, la protagonista si presentava con un aspetto fisico che ricordava in modo impressionante Ornella Muti, una delle attrici più conosciute del cinema italiano di quegli anni. Ornella Muti, all’epoca poco più che ventenne, era già diventata un'icona grazie a film come La moglie più bella e Romanzo popolare, che le avevano dato visibilità e fama sia per il suo talento che per la sua bellezza straordinaria. La sua immagine pubblica, costruita su ruoli drammatici e sensuali, incarnava la bellezza nostrana e la carica erotica tipica del cinema.

Il volto di Sukia, con i suoi tratti sensuali e raffinati, appariva sì ispirato a Muti, una somiglianza che non passò inosservata né al pubblico né alla stessa attrice. La questione chiave che emerse subito fu l'uso non autorizzato dell'immagine della Muti. Sebbene non fosse coinvolta nella realizzazione del fumetto, la protagonista di Sukia appariva una vera e propria "sosia" della attrice, tanto che molti lettori dell'epoca commentarono subito questa connessione. Muti, che all'epoca stava consolidando la sua carriera nel cinema italiano e internazionale, non aveva mai dato il suo consenso affinché la sua immagine venisse utilizzata per rappresentare un personaggio in un fumetto erotico.

Il legame tra l’immagine di Ornella Muti e un fumetto erotico basato su temi ritenuti scandalosi, suscitò un forte fastidio nell'attrice. All’inizio degli anni '70, la società italiana stava vivendo un periodo di transizione culturale, con la crescente diffusione dei fumetti per adulti che mescolavano sessualità e violenza. Sukia faceva parte di questo triste filone, ma il suo successo derivava anche dall’utilizzo di un’estetica che si rifaceva a volti noti come quello di Muti, una scelta strategica per attrarre l’attenzione del pubblico maschile. Non appena Ornella Muti venne a conoscenza della somiglianza tra la vampira Sukia e il suo volto, decise di agire legalmente contro Edifumetto,

L'accusa all'editore era di aver sfruttato la sua immagine senza permesso. La sua preoccupazione era legata al fatto che la sua reputazione potesse essere compromessa a seguito della associazione con un personaggio erotico. Muti aveva sempre saputo bilanciare la sua carriera tra ruoli provocatori e personaggi drammatici, cercando di evitare che la sua immagine venisse ridotta ad un semplice oggetto sessuale. Il caso legale verteva attorno al diritto di immagine, una questione che negli anni '70 era ancora in fase di sviluppo dal punto di vista giuridico. Nel cinema e nella pubblicità era ovvio il principio secondo cui l'uso dell’immagine di una celebrità doveva essere autorizzato.

Nnel mondo del fumetto popolare questo concetto era meno regolamentato, lasciando spazio a interpretazioni più libere. Gli avvocati di Muti sostennero che l'uso non autorizzato del suo volto costituiva una violazione del diritto alla privacy e al controllo della propria immagine, soprattutto considerando che il contesto in cui veniva usato era un fumetto erotico, genere che avrebbe potuto danneggiare la sua carriera e la sua reputazione di attrice seria. Le case editrici di fumetti popolari, come Edifumetto, erano già abituate a muoversi su terreni ambigui, sfruttando volti e personaggi celebri senza sempre ottenere il consenso formale e soprattutto lucrandoci sopra pesantemente.

La causa legale tra Ornella Muti e Sukia fece scalpore nei media dell’epoca. La notizia di una delle attrici più famose d’Italia che si opponeva all’utilizzo non autorizzato del suo volto in un fumetto erotico divenne rapidamente argomento di discussione nei giornali e nelle riviste. Da un lato, il pubblico era affascinato dalla somiglianza evidente tra Muti e Sukia, dall’altro, molti si schierarono con l'attrice, ritenendo ingiusto l’uso commerciale del suo aspetto senza consenso. Nonostante le azioni legali intraprese da Muti, Sukia continuò a essere pubblicato e venduto per anni, diventando uno dei fumetti più popolari del suo genere e guadagnandoci da quella triste pubblicità.

La controversia non fece altro che accrescere la notorietà del personaggio e la curiosità intorno alla serie. Questo fenomeno rifletteva una tendenza diffusa nei fumetti erotici italiani di quegli anni, che spesso sfruttavano figure femminili basate su attrici e personaggi famosi, attirando così l’interesse del pubblico. Dal punto di vista culturale, la lite sollevò anche riflessioni più ampie sul ruolo delle donne nei media e sull'uso della loro immagine. Il personaggio di Sukia, con la sua sessualità esplicita e provocatoria, rappresentava un ideale di femminilità trasgressiva e libera, ma allo stesso tempo rischiava di ridurre la figura della donna a un mero oggetto di desiderio sessuale.

Ornella Muti, consapevole del valore della propria immagine pubblica, si oppose fermamente a questa riduzione, cercando di proteggere la propria carriera artistica. La vicenda di Sukia e Ornella Muti ha lasciato un’eredità duratura nella storia del fumetto italiano, sottolineando l’importanza del controllo dell’immagine e aprendo la strada a discussioni legali e culturali che sarebbero emerse con maggiore intensità negli anni successivi. Il caso di Muti è stato uno dei primi esempi in Italia di una celebrità che si opponeva pubblicamente all’utilizzo non autorizzato del proprio volto in un’opera commerciale, contribuendo a rafforzare il dibattito sui diritti di immagine e loro tutela.

Oggi, la figura di Sukia è diventata un’icona di culto, e il fumetto viene ricordato come uno degli esempi più significativi del fumetto erotico degli anni '70. La somiglianza con Ornella Muti è ancora oggetto di discussione tra i fan del genere, e il fumetto viene visto come un riflesso di un’epoca in cui i confini tra cultura alta e bassa, tra legalità e trasgressione, erano molto più sfumati di quanto lo siano oggi. Nonostante tutto, Sukia rimane una parte significativa della cultura fumettistica italiana, benché ad oggi il tema del fumetto erotico non sia stato più ripreso. Nell'epoca odierna non se ne avverte neppure il bisogno in quanto la rete offre a chi cerca un certo prodotto ciò che vuole.

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