Dopo il rilancio flop di Dylan Dog avviato con Roberto Recchioni nel 2013 e a cui la Bonelli è stata costretta a porre termine onde evitare la catastrofe affidandosi ad una non-fumettista come Barbara Baraldi (è una scrittrice di libri per ragazzi), la complicata situazione in cui versa la serie di Tex è l'altro grande problema che l'editore milanese non sa come affrontare. Da quando è arrivato Boselli alla direzione della collana nel 2012 (dopo la scomparsa di Sergio e forse questa non è stata una coincidenza), la collana ha iniziato ad accusare un crollo costante delle vendite, che dura ancora oggi.
Facendo due calcoli, si può arrivare a dire che da quando Boselli è su Tex, le vendite si sono dimezzate, arrivando ad un risultato flop di proporzioni simili a quelle di Recchioni sul citato Dylan Dog. Secondo la Bonelli, ciò è dovuto a fattori esterni non dipendenti dalle loro scelte o dagli autori. E' ovvio che dicano questo. In Bonelli non vi è disponibilità ad ammettere gli errori, così come ancora oggi non hanno ammesso che affidare la direzione di Dylan a Recchioni è stata una scelta scellerata e non dimentichiamoci dei tre milioni di euro persi con la serie Orfani quando lui sognava 80.000 copie al mese.
Ecco che vi sblocchiamo un altro ricordo (trovate tutto in questa fonte). Ora tornando a Tex si pone il dilemma: se ci fosse stato Sergio, Boselli sarebbe arrivato al comando? Noi pensiamo di no. Oggi la Bonelli si regge su ciò che resta del venduto di Aquila della Notte e dopo avere capito che nuove serie sarebbero state un flop, si sono messi a spremere i vecchi lettori rimasti con ristampe continue, tra cui quella delle strisce. Quale soluzione ora? Come è stato per Dylan Dog, anche per Tex bisogna cambiare curatore e prima che sia tardi, data la difficilissima situazione in cui si trova l'editore.
Non dimentichiamo che l'ultimo bilancio depositato Bonelli ha certificato un dato che abbiamo sempre portato, anche se i denigratori, amici degli autori sparsi in rete hanno contestato con insulti e minacce nei nostri confronti: la Bonelli ogni anno perde 1 milione di copie. Fino a ora se la sono cavata con gli aumenti di prezzo, ovvero scaricando sulle vostre tasche i loro errori, ma il fattore della crisi con cui devono fare i conti non si risolve facendo la voce grossa sulla rete contro chi oggi chiede storie di qualità e non le ottiene. La nomina di un nuovo curatore di Tex sarebbe il primo passo per la soluzione.
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