lunedì 5 agosto 2024

Bonelli: dati di vendita 2024! Netto calo

Anche il 2024 si sta dimostrando un anno in cui le vendite medie dei fumetti continuano a calare e ad un ritmo sempre più vistoso. La Bonelli, principale editore italiano, che i fumetti li produce in casa, è quello che registra i crolli più vigorosi con effetti che si ripercuotono sui prezzi di copertina e aumenti che arrivano ad una periodicità annuale. Poiché in molti ci avete chiesto, fin dal nostro recente ritorno, come fosse la situazione, eccovi accontentati. 

Come al solito, c'è Tex in cima a tutti con 140.000 copie e poi gli altri. Dylan Dog, uscito devastato dalla gestione Recchioni, è a 40.000 copie (dieci anni fa, quando il fumettista romano ne assunse la cura editoriale, era a 120.000 copie) e colpisce il dato di Martin Mystére su 3.500 copie, poiché alla Bonelli insiste a tenerlo aperto quando dovrebbero chiuderlo senza troppi riguardi e evitare di perdere soldi. Nei guai anche Julia di Berardi a 13.000 copie. 

Si parla di un nuovo aumento dei prezzi di copertina che dovrebbe arrivare tra qualche mese fino a 5,40 euro poiché i costi di carta e energia non sono più sostenibili. Senza poi dimenticare le edicole che continuano a chiudere a vista d'occhio rendendo difficile far arrivare i fumetti a chi ancora li richiede. In una situazione del genere, la famiglia Bonelli dovrebbe vendere ora che i diritti dei suoi personaggi valgono ancora qualcosa. E qui sta il problema.

Vendere a chi? Alla Panini che già di suo deve fare i conti con un mercato in perenne discesa e tenuto in vita dai manga? Agli editori esteri? In Bonelli si sono chiusi per dei decenni nel loro isolamento vantandosi delle loro tirature monster. Ora quel tempo è finito e la disponibilità ad ammettere che hanno commesso errori non c'è. Piuttosto preferirebbero chiudere i battenti perché si sa che la colpa è dei lettori che non capiscono (come al solito).

Un altro "fattore" di erosione delle vendite della Bonelli è la strage silenziosa causata dai malori improvvisi dei vaccini anticoronavirus, spacciati per sicuri da un sistema colluso con le industrie farmaceutiche che nel mondo stanno provocando un tasso di extramortalità enorme. Nel 2023 il tasso di mortalità è aumentato molto e dato che i lettori di Sergio Bonelli sono, in grandissima parte vecchi, la loro erosione ha iniziato a farsi sentire a queste latitudini.

In un frangente così complicato, l'editore punta sulle ristampe del materiale di Tex per ricavare risorse dai lettori texiani. La "riedizione" delle strisce sta andando molto bene e anche Tex Classic va avanti come quella di Zagor. La tendenza se per un verso soddisfa, dall'altro offre la conferma che l'editore non ha futuro visto che non riesce a convincere i giovani che leggere Tex è una bella esperienza. Si potrebbe puntare forse su una serie regolare di Kit.

Ma anche qui resta il problema di fondo: gli autori della Bonelli sono vecchi e in quanto tali non sono in sintonia con i fan giovani. Sarebbe impensabile pretendere che un ragazzino che passa la giornata su un cellulare a scrivere cazzate su whatsapp si metta a leggere Tex. Sempre più arretrati dal punto di vista culturale, sarebbe molto difficile immaginare che uno di loro decida di comprarsi un fumetto da leggere con nuvolette strapiene di testo.

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