La serie di Samuel Stern, arrivata al n. 60 con il titolo “Sconosciuto,” si trova in una fase di difficoltà evidente, accentuata dalla riduzione delle pagine e dalle modifiche editoriali. Il passaggio verso una pubblicazione di minor lunghezza ha influito in modo ampio sulla narrazione così compromettendo l’approfondimento dei personaggi e la complessità delle trame, che fino a pochi numeri fa erano uno dei punti di forza della serie. Il cambiamento ha ridotto il margine di sviluppo per le storie, portando a trame superficiali e una minor capacità di coinvolgimento. L’introduzione di Gianmarco Fumasoli come curatore e autore per questo numero, pare non aver aiutato a risollevare le sorti della serie.
Tali cambio di stile sembra aver alienato parte del pubblico storico della serie, abituato a un’estetica che contribuiva a creare un’atmosfera cupa e coinvolgente, che oggi sembra più appiattita e meno distintiva. La scelta di ridurre il numero di pagine e, contemporaneamente, di ricalibrare il tratto grafico si è rivelata forse troppo drastica, lasciando insoddisfatti i lettori che, pur apprezzando i temi oscuri della serie, percepiscono ora un prodotto meno curato e meno fedele alle proprie origini. In sintesi, Samuel Stern appare oggi come un prodotto che fatica a ritrovare una propria identità e a mantenere viva la passione dei lettori. La sensazione diffusa è che la serie stia perdendo l'essenza.
La decisione di snellire i numeri e di affidare la cura della testata a un nuovo team creativo sembra essersi trasformata in una mossa controproducente, che mette a rischio la longevità di una serie che, fino a pochi anni fa, si era affermata come una delle proposte horror più intriganti e originali del panorama italiano. Il numero 60 di Samuel Stern, intitolato “Sconosciuto,” si apre con Samuel che si ritrova in una realtà parallela, dove scopre che la sua stessa esistenza è stata cancellata e nessuno sembra riconoscerlo. Questo spostamento dimensionale porta Samuel a collaborare con Gillian e il demone Foras, in un tentativo di contatto con un vecchio amico, Angus, all'interno della Legione.
Tuttavia, ciò che avrebbe potuto rappresentare un’occasione per sviluppare in modo più articolato la psicologia del protagonista e il mistero della sua scomparsa dalla memoria collettiva risulta ora sacrificato dal taglio ridotto della storia, che forza lo svolgimento degli eventi in modo affrettato e poco approfondito. Inoltre, la trama sembra poco coerente con la direzione apocalittica seguita nei numeri recenti, creando disorientamento tra i lettori. Il tema di questa realtà alternativa è appena abbozzato, lasciando in sospeso elementi che potrebbero risultare fondamentali per comprendere il nuovo corso del personaggio, ma che invece rimangono inesplorati in modo significativo.
La storia si conclude lasciando aperti molti interrogativi, non tanto come spunto per i futuri sviluppi, ma con una sensazione di incompiutezza, sintomo di una gestione narrativa poco efficace che non riesce a connettersi con le aspettative dei lettori. In conclusione, “Sconosciuto” mette in evidenza le problematiche che stanno affliggendo la serie, tra cambi di formato, riduzione di pagine e un team creativo rinnovato che non sembra ancora aver trovato un equilibrio capace di restituire l’anima originaria di Samuel Stern. Il titolo che abbiamo scelto per questa recensione è dunque: nuovo inizio (o inizio della fine?). I dubbi restano perché molti lettori potrebbero mollare Samuel Stern.
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