venerdì 1 novembre 2024

Un film su Lavennder: scommessa persa come Dampyr?

Durante la recente edizione di Lucca Comics & Games 2024, la Sergio Bonelli Editore ha svelato la produzione del film Lavennder, ispirato al fumetto mystery di Giacomo Bevilacqua. Questa notizia arriva in un momento di grande attenzione, in ragione dei flop di altri progetti cinematografici legati all'universo Bonelli, come il film di Dampyr e il progetto Monolith di Roberto Recchioni, che hanno sollevato dubbi sulle scelte editoriali della casa editrice (per tacere del motion comic su Orfani o del cartoon di Dragonero, solo per citare i richiami più eclatanti, benché coperti dalla propaganda).

Lavennder si era già distinto nel panorama fumettistico italiano al suo esordio nel 2017, quando fu pubblicato come speciale della collana Le Storie. La storia, che si muove tra le sabbie dell'horror da spiaggia e le atmosfere di film come Lo squalo e Blu profondo, racconta di una coppia borghese in vacanza su un'isola deserta, la quale scopre ben presto che la loro serenità è minacciata da forze misteriose. Il fumetto ha attirato l'attenzione per la trama avvincente, ma anche per il colpo di scena finale, che ha sorpreso molti lettori, benché il successo come vendite non sia mai arrivato.

Tuttavia, nonostante il potenziale del materiale originale, l’ombra dei recenti insuccessi editoriali di Bonelli è difficile da ignorare. L’industria del fumetto e dell’intrattenimento sta attraversando una fase di cambiamento, e le scelte di adattamento non sempre si traducono in successi al botteghino. La casa editrice ha dovuto affrontare le critiche riguardo alla qualità delle sue produzioni e alla loro capacità di attrarre il pubblico, ponendo interrogativi sulla direzione futura. Durante la conferenza, si è anche parlato di altri progetti già annunciati, come la II stagione della serie animata Dragonero.

Tuttavia, la presentazione di Lavennder sembra segnare un tentativo di riscatto per Bonelli, in un contesto in cui le aspettative del pubblico sono sempre più alte e i margini di errore, sempre più ridotti. Non si può fare a meno di rilevare che mentre l'industria è in continua evoluzione, la sfida per Sergio Bonelli Editore sarà quella di dimostrare che può imparare dai propri errori e adattarsi alle esigenze di un pubblico in cambiamento, soprattutto dopo le delusioni recenti. Siccome l'unico fumetto che funziona della Bonelli è Tex, che senso ha disperdere risorse su personaggi sconosciuti?

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